|
|
42. CAMPO - ESTERNO ALBA |
|
|
|
|
|
Arno scende un pendio e si ferma vicino ad un grosso tronco d’albero sradicato e rinsecchito. Gli gira intorno, si china, inizia a scavare e prende la scatola con i proiettili. La apre e svuota tutte le cartucce nella tasca laterale dello zaino. Poi sposta alcuni rami di un cespuglio e prende il fucile di Rino. Comincia a pulirlo con attenzione: il calcio, la canna, il grilletto. Lo guarda alla luce, soffia via altra polvere. Alle sue spalle si sente un rumore di passi. È Lidia che si ferma dietro di lui. Ha i capelli tagliati sopra le spalle ed una borsa in spalla. Lui alza la testa, si gira a guardarla e poi si riabbassa a pulire il fucile. Lei aspetta ancora in silenzio e dopo alcuni istanti comincia a parlare. LIDIA - E quello dove l’hai preso? Lui continua a pulire il fucile senza guardarla. ARNO - L’ho preso. LIDIA (Dopo alcuni secondi) - Ma sai sparare? ARNO – Si. LIDIA - Hai mai sparato? ARNO – No. LIDIA - E allora come lo sai? ARNO – (Sempre guardando il fucile) - Lo so. Lei resta in silenzio. ARNO - E loro? LIDIA (Parlando a sé stessa) - Loro ce la fanno. Lui la guarda per un secondo poi si mette il fucile a tracolla e scende per il pendio. Lei resta ferma a fissarlo, poi comincia a scendere anche lei. |
|
|
|
|
|
|