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36. CUCINA DI ARNO – INTERNO GIORNO |
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Intorno alla tavola ci sono i suoi genitori, Lidia, sua nonna ed un uomo mai visto prima. Ha una cinquantina d’anni. È visibilmente stanco, ha il viso impolverato, la barba brizzolata, i capelli spettinati ed i vestiti laceri. Sulla tavola c’è un piatto con la solita zuppa di legumi, una brocca d’acqua ed un bicchiere di vino. L’uomo mangia, parla, beve e risponde alle domande che gli vengono poste. UOMO - Per me è l’unico modo di farcela… Si accorge di Arno e lo saluta con un cenno del viso, Arno resta fermo. Il padre lo vede e lo presenta. GIUSEPPE - Mio figlio… (E rivolto al ragazzo) Ci diceva di un posto ad un paio di giorni di cammino da qui, lo si può vedere in cima alla collina, risalendo il fiume. Lì si stanno riunendo tutti quelli che sono scappati nelle campagne. Invece di restare isolati hanno occupato un paese abbandonato. SARA - Si stanno organizzando, vogliono rimettere a posto le case, i tetti, prima che arrivino le piogge… GIUSEPPE - Vogliono costruire grandi serre per le coltivazioni con l’acqua trattata… SARA - E difese contro i miliziani… L’uomo conferma quello che dicono gli altri, continuando a mangiare e bere vino. UOMO – (Rivolto ad Arno) L’ho visto coi miei occhi. (Guardandosi attorno) Se non ci uniamo non avremo speranze di farcela. Sono tornato a prendere delle cose nella mia vecchia casa, giù nella vallata. Guarda gli altri con gli occhi lucidi. UOMO - Pensateci, è l’unica possibilità. Restare separati vuol dire condannarsi da soli. Credetemi… L’uomo beve un altro sorso di vino e guarda le persone attorno a lui. |
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