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38. CAMPO/CUCINA DI ARNO – ESTERNO/INTERNO SERA |
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Arno è seduto sull’erba fuori casa. Il sole è sceso dietro le colline. Non c’è vento ma solo un’atmosfera calma e rarefatta. Canta qualche insetto e qualche uccello vola da un albero ad un altro. Dalla porta chiusa di casa si sente il fruscio della radio e la voce dello speaker del comunicato giornaliero. Si apre la porta ed aumenta il volume della radio. È Lidia che esce di casa. Dentro alla cucina si intravedono i suoi nonni e i genitori di Arno attorno al tavolo ad ascoltare le notizie come ogni sera. Lidia richiude la porta alle sue spalle. La radio torna in sottofondo. Lidia incrocia le braccia al seno a scaldarsi un po’ dalla frescura serale. Resta ferma a guardare la vallata, poi guarda Arno lì seduto di spalle e poi ancora la vallata. Si siede anche lei sull’erba. Restano in silenzio ad osservare la discesa coltivata ad Ulivi e gli alberi cresciuti lungo il bordo del campo prima che il declivio scenda verso il greto del fiume. Intanto, di fronte a loro, altre montagne stanno entrando nell’ombra del tramonto. Sotto il palmo delle mani, la terra è ancora calda. Nell’aria solo qualche cinguettio interrompe un irreale silenzio. LIDIA (senza guardarlo) - Che silenzio. In città a quest’ora le strade si riempivano. Tutti tornavano a casa di corsa. Lei si volta verso di lui che sembra perso nei suoi pensieri. Resta in silenzio. Poi comincia a parlare. ARNO - Credo che andrò… LIDIA - Cosa? ARNO - Credo che andrò a vederlo quel posto. Chissà se le cose stanno come dice quell’uomo… Lei guarda prima lui poi davanti a sé. Se lo immaginava. Scuote leggermente la testa. Prende un sassolino e lo lancia più avanti sul terreno. Poi ne lancia un altro. Arno resta in silenzio ad osservare la vallata che lentamente scivola nel buio. |
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