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5. CUCINA LIDIA – INTERNO GIORNO |
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C’è una ragazza in cucina ai fornelli. Il suo nome è Lidia. Ha poco più di 20 anni. È bella, con grandi occhi chiari e duri. I capelli lunghi e scuri sono legati in una coda di cavallo e fermati da un semplice elastico blu. Indossa dei guanti da cucina e con un mestolo prende dell’acqua da un contenitore bianco e la versa in un pentolino che mette sul fuoco, riavvitando poi un tappo sul contenitore dell’acqua. I suoi movimenti sono lenti. Ogni azione è eseguita con calma e decisione come fosse un automatismo ormai acquisito. Il ragazzo è fermo sulla soglia ad osservarla. Si capisce dal suo sguardo che lei gli piace. La ragazza si è accorta della sua presenza ma continua nelle sue operazioni. Il ragazzo si siede su un divano in un salottino subito fuori della cucina e guarda tra le dita la pietra luccicante che ha raccolto poco prima. La ragazza esce dalla cucina e si ferma ad osservare il cielo da una finestra. Poi si gira e si avvicina al ragazzo. Si siede sul divano. Il ragazzo le porge la pietra che ha in mano. Lei la prende, distrattamente la osserva un po’, la guarda in trasparenza. Si volta verso Arno.
LIDIA – Grazie.
Lui, che sembrava un po’ teso mentre lei esaminava il suo dono, si rilassa, accenna col viso un saluto impacciato e poi bruscamente si alza ed esce dalla casa. Lei posa la pietra su un tavolo e torna in cucina. Leva il pentolino dal fuoco, apre un armadietto e prende un contenitore con una polvere bianca. Ne versa un cucchiaio nell’acqua bollente, prende delle erbe da una bustina ben chiusa e le mette nell’acqua. Gira con un cucchiaino, mette la tisana in una tazza e sale una rampa di scale che conduce al piano superiore della casa. |
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